All’entusiasmo delle famiglie e delle associazioni si contrappongono i dubbi di alcuni esperti. Continua, intanto, la sperimentazione di una nuova terapia genica
La malattia di Krabbe, una patologia genetica neurodegenerativa, rara e spesso fatale, potrebbe essere la prossima condizione ad aggiungersi al pannello nazionale statunitense per lo screening neonatale. Il 30 gennaio scorso, infatti, il Comitato consultivo sui disturbi ereditari nei neonati e nei bambini (ACHDNC) si è espresso con 10 voti a favore e 3 contrari per raccomandare l’aggiunta della forma infantile della malattia di Krabbe al Recommended Uniform Screening Panel (RUSP), l’elenco federale di tutte le patologie ereditarie per le quali i neonati dovrebbero essere sottoposti a test. Questa lista, ad oggi, contiene 63 condizioni, 37 primarie e 26 secondarie.
Negli Stati Uniti, più di 3 milioni di neonati vengono sottoposti al test per le malattie metaboliche rare, tramite una piccola puntura su un tallone, da cui si ricavano delle macchie di sangue che vengono poi analizzate alla ricerca di anomalie biochimiche. Ma per quanto riguarda le condizioni che non fanno parte del RUSP, a decidere se implementare o meno lo screening sono i singoli Stati: proprio come avviene in Italia con le Regioni.
Per la malattia di Krabbe, ad esempio, nascere in Tennessee o in Virginia può fare la differenza tra vivere e morire. È ciò che hanno detto le famiglie dei bambini affetti al comitato federale ACHDNC, che poi si è espresso in loro favore. Il Tennessee ha adottato lo screening per la Krabbe già nel 2017, in seguito alle pressioni di Kyle e Christin Webb, la cui figlia Mabry Kate ha ceduto alla malattia a soli 11 mesi. Quando, dopo la morte della piccola, Christin è rimasta di nuovo incinta, è stato eseguito il test prenatale, che ha rilevato la malattia anche nel figlio Owen. Lui, però, al contrario della sorella ha potuto sottoporsi a un trapianto di cellule staminali subito dopo la nascita: il trattamento ha migliorato radicalmente la vita del bambino, che ora ha 8 anni.
Kelly Danoy, invece, vive in Virginia, dove lo screening per la Krabbe non è attivo. Sua figlia Sofia, che ora ha due anni, non ha avuto la diagnosi fino all’età di sei mesi. “Date una scelta ai futuri genitori che si trovano nella nostra situazione, prima che sia troppo tardi. Sofia soffre inutilmente perché è nata nello Stato sbagliato”, ha detto al Comitato, la cui decisione – come racconta Quinn Eastman in un articolo pubblicato sulla rivista Science – è stata accolta con gioia dalle famiglie dei pazienti. “È un enorme traguardo per la nostra comunità”, ha affermato Christin Webb. Entusiasmo anche per le associazioni dei pazienti come KrabbeConnect e Hunter’s Hope, una fondazione creata nel 1997 dalla stella del football Jim Kelly e da sua moglie Jill dopo la nascita del loro figlio Hunter, che morì all’età di 8 anni nel 2005.
Anche i medici e i ricercatori che studiano nuovi trattamenti per questa condizione hanno sostenuto con forza l’aggiunta al pannello di screening. “Sappiamo che la diagnosi della malattia di Krabbe attraverso lo screening neonatale è l’unico modo per salvare i bambini affetti dal dolore, dalla sofferenza e dalla morte prematura”, ha sottolineato la prof.ssa Joanne Kurtzberg, specialista in trapianti pediatrici della Duke University.
Esistono varie forme di malattia di Krabbe, e quella a esordio infantile è la più comune (l’85-90% dei casi). Secondo le stime presentate al Comitato, con l’estensione dello screening a livello nazionale circa 11 famiglie in più ogni anno potrebbero essere informate che il loro neonato ha la malattia, in tempo per accedere al trapianto.
La Krabbe è causata da mutazioni nel gene GALC, che codifica per l’enzima lisosomiale galattocerebrosidasi, fondamentale per la funzione protettiva delle cellule nervose garantita dalla mielina. La forma a esordio infantile si manifesta nei primi sei mesi di vita, con sintomi quali perdita del tono muscolare, spasticità, convulsioni e perdita dell’udito e della vista. Senza alcun intervento, la maggior parte dei bambini muore prima dei due anni. L’unico trattamento attualmente disponibile è il trapianto di cellule staminali ematopoietiche, che può salvare la vita ma lascia comunque la maggior parte dei bambini con qualche compromissione funzionale.
Tuttavia, lo scorso 29 gennaio (proprio il giorno prima del voto del Comitato ACHDNC) un’azienda chiamata Forge Biologics ha riportato i risultati incoraggianti di uno studio clinico che combina il trapianto di cellule staminali ematopoietiche con una terapia genica in cui i virus trasportano il gene GALC al sistema nervoso periferico.
Gli studi hanno concluso che, visti i potenziali benefici, per i neonati affetti da Krabbe vale la pena affrontare una procedura ardua e rischiosa (che richiede l’eliminazione delle cellule immunitarie esistenti con la chemioterapia), ma solo se il trapianto può avvenire il prima possibile dopo la nascita, idealmente entro 30 giorni. Eppure, solo 11 Stati americani attualmente effettuano lo screening dei neonati per la Krabbe: ciò significa che, in base all’area geografica, alcuni casi vengono identificati precocemente, mentre altri vengono rilevati solo dopo che il declino del bambino è diventato evidente. Molti Stati che oggi non effettuano lo screening per la Krabbe, come il Texas, la Florida e la California, hanno tuttavia delle leggi che impongono loro di allinearsi all’elenco del RUSP.
Lo scorso anno la Krabbe era stata esclusa dalla lista a causa di un voto di parità del Comitato consultivo, che non ha approvato la patologia per la preoccupazione di costringere le famiglie a procedure di trapianto estenuanti, nonché per il rischio che lo screening possa generare dei falsi positivi. Questa volta la candidatura della Krabbe ha avuto successo dopo essere stata limitata alla forma a esordio infantile; per ridurre la probabilità di falsi positivi, inoltre, alcuni Stati hanno implementato dei programmi a due livelli, che testano la concentrazione elevata del biomarcatore psicosina.
Un esperto di screening neonatale, consulente del Comitato ACHDNC, l’anno scorso ha scritto che la sua decisione sulla Krabbe “è un presagio di un futuro in cui la maggior parte delle decisioni sullo screening saranno difficili e controverse”. Questo perché spesso richiedono di bilanciare le richieste delle famiglie con altre considerazioni relative ai costi e ai potenziali danni. Un esempio calzante è la distrofia muscolare di Duchenne, la prossima malattia che dovrebbe essere sottoposta al Comitato. Le aziende biotecnologiche hanno sviluppato diversi farmaci che bypassano le mutazioni della Duchenne e, più recentemente, anche una terapia genica, ma le prove di efficacia a lungo termine sono scarse e la maggior parte dei trattamenti può essere utile solo in presenza di mutazioni specifiche.
Il prof. Shawn McCandless, un genetista medico dell’Università del Colorado che ha votato contro l’aggiunta della Krabbe al pannello di screening, ha sottolineato che i programmi hanno iniziato a individuare malattie più facilmente curabili come la fenilchetonuria, che – al contrario della Krabbe – se presa in tempo può essere gestita con delle modifiche alla dieta. Altri membri del Comitato hanno ribattuto citando diverse malattie che sono state aggiunte al RUSP nonostante i deboli risultati del trattamento, come l’adrenoleucodistrofia legata all’X, una malattia fatale che colpisce principalmente il sistema nervoso, la cui progressione può essere arrestata con un trapianto precoce di cellule staminali.
Naturalmente, una diagnosi alla nascita non garantisce al bambino affetto un trapianto immediato di cellule staminali, date le ampie differenze nell’assicurazione sanitaria e nell’accesso alle cure mediche in tutto il Paese. Come ha affermato la dr.ssa Samantha Schrier Vergano, genetista medico presso il Children’s Hospital of the King’s Daughters e consulente del programma di screening neonatale della Virginia, “per alcuni Stati sarà estremamente difficile sottoporre rapidamente i bambini malati a un trapianto”.
in foto: Kyle e Christin Webb, con il figlio Owen e una foto di sua sorella Mabry Kate