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Dalla Cina uno studio sullo screening genetico neonatale per le malattie lisosomiali

Dalla Cina uno studio sullo screening genetico neonatale per le malattie lisosomiali

Applicato, in via sperimentale, a sei condizioni legate a errori congeniti del metabolismo, lo studio ha dimostrato una riduzione significativa di falsi positivi

I moderni test biochimici, che utilizzano la spettrometria di massa e i test immunologici nello screening esteso degli errori congeniti del metabolismo (IEM), hanno rivoluzionato il campo dello screening neonatale (NBS), consentendo la diagnosi precoce e l’inizio di una terapia che cambia la vita in questi pazienti, prima dello sviluppo di alterazioni metaboliche irreversibili. Tuttavia, la continua espansione del campo di applicazione dello screening neonatale, con un numero crescente di marcatori biochimici che coprono un numero sempre crescente di IEM, darebbe inevitabilmente origine a risultati NBS falsi positivi, che si tradurrebbero in follow-up clinici, indagini e gestione non necessari, nonché in un impatto psico-sociale negativo per le famiglie.

Da queste premesse è partito uno studio cinese, recentemente pubblicato sull’International Journey of Neonatal Screening, che ha valutato l’implementazione di un test di screening genetico di secondo livello utilizzando un pannello di sequenziamento di prossima generazione (NGS – Next Generation Sequencing).

Rispetto ai test biochimici, – scrivono gli autori – l’NGS ha un potenziale enormemente maggiore nello screening di un lungo elenco di condizioni IEM in un singolo test, ed è stato sempre più studiato in tutto il mondo per la sua potenziale implementazione in progetti NBS, come i progetti Babyseq, UK-NHS- Studio Generation, l’australiano GenSCAN, il progetto Screen4Care EU-IMI, ecc.

Svolto presso l’ospedale pediatrico di Hong Kong tra il 1 settembre 2021 e il 31 agosto 2022, lo studio si è concentrato su sei condizioni legate a errori congeniti del metabolismo: citrullinemia di tipo II, deficit sistemico primario di carnitina, acidemia glutarica di tipo I, deficit di beta-chetotiolasi, deficit di olocarbossilasi sintetasi e deficit di 3-idrossi-3-metilglutaril-CoA liasi. In Italia, solo una parte di queste è inclusa nel pannello di screening neonatale esteso (SNE).

ANALISI DI PRIMO E SECONDO LIVELLO

I test biochimici di primo livello per aminoacidi e acilcarnitine sono stati eseguiti mediante il metodo della spettrometria di massa tandem, sul campione di sangue essiccato (DBS). I test genetici di secondo livello sono stati eseguiti per l’1,8% di un totale di 22.883 campioni.

Il pannello NGS progettato su misura è in grado di rilevare varianti di sequenza nei geni rilevanti e anche di individuare specificamente la presenza della variante hotspot IVS16ins3kb di SLC25A13, mediante l’algoritmo di identificazione delle varianti del numero di copie.

I RISULTATI DELLO STUDIO

Il tasso di falsi positivi per le sei condizioni prese in esame, dopo il test NGS di secondo livello, è stato solo dello 0,017% e due casi di citrullinemia di tipo II non sarebbero stati considerati falsi negativi se fossero stati eseguiti solo i test biochimici di primo livello.

Le positività confermate sono state 2 casi di citrullinemia di tipo II e 1 caso deficit sistemico primario di carnitina. I falsi positivi sono stati successivamente confermati come portatori di citrullinemia di tipo II (2 casi), portatori di acidemia glutarica di tipo I (1 caso) e portatori di deficit sistemico primario di carnitina (1 caso). Non sono stati segnalati falsi negativi.

Secondo le conclusioni ricavate dagli autori sulla base dei dati raccolti, l’integrazione di un test di screening genetico di secondo livello da parte di NGS ha notevolmente migliorato le prestazioni del programma di screening neonatale, mantenendo i tempi di risposta di 5 giorni lavorativi, come già avveniva per lo screening neonatale tradizionale. Inoltre, al momento del richiamo sono disponibili informazioni genetiche precoci per facilitare una migliore gestione clinica e una migliore consulenza genetica.

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